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VANGELO DI GIOVANNI (I)
Giovanni - Capitolo 1
PROLOGO[1]
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In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
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[2] Egli era in principio presso Dio:
[3] tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza
di lui niente è stato fatto di tutto ciò
che esiste.
[4] In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
[5] la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non
l'hanno accolta.
[6] Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
[7] Egli venne come testimone per rendere testimonianza
alla luce, perché tutti credessero per mezzo
di lui.
[8] Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza
alla luce.
[9] Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina
ogni uomo.
[10] Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo
di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
[11] Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
[12] A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere
di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
[13] i quali non da sangue, né da volere di carne,
né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
[14] E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in
mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come
di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
[15] Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco
l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me mi è passato avanti,
perché era prima di me».
[16] Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e
grazia su grazia.
[17] Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù
Cristo.
[18] Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato. |
IL MINISTERO DI GESU'
1. L'ANNUNCIO DELLA NUOVA ECONOMIA
A. La settimana inaugurale
La testimonianza di Giovanni
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[19] E questa è la testimonianza di Giovanni,
quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti
e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?».
[20] Egli confessò e non negò, e confessò:
«Io non sono il Cristo».
[21] Allora gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei
Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei
tu il profeta?». Rispose: «No».
[22] Gli dissero dunque: «Chi sei? Perché
possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato.
Che cosa dici di te stesso?».
[23] Rispose:
«Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore, come disse il profeta
Isaia».
[24] Essi erano stati mandati da parte dei farisei.
[25] Lo interrogarono e gli dissero: «Perché
dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia,
né il profeta?».
[26] Giovanni rispose loro: «Io battezzo con acqua,
ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete,
[27] uno che viene dopo di me, al quale io non son degno
di sciogliere il legaccio del sandalo».
[28] Questo avvenne in Betània, al di là
del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
[29] Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire
verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco
colui che toglie il peccato del mondo!
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[30] Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene
un uomo che mi è passato avanti, perché
era prima di me.
[31] Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare
con acqua perché egli fosse fatto conoscere a
Israele».
[32] Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho
visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo
e posarsi su di lui.
[33] Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare
con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere
e rimanere lo Spirito è colui che battezza in
Spirito Santo.
[34] E io ho visto e ho reso testimonianza che questi
è il Figlio di Dio».
I Primi discepoli
[35] Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con
due dei suoi discepoli
[36] e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse:
«Ecco l'agnello di Dio!».
[37] E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono
Gesù.
[38] Gesù allora si voltò e, vedendo che lo
seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero:
«Rabbì (che significa maestro), dove abiti?».
[39] Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono
dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso
di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
[40] Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e
lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
[41] Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e
gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa
il Cristo)»
[42] e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo
sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio
di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».
[43] Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire
per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi».
[44] Filippo era di Betsàida, la città di Andrea
e di Pietro.
[45] Filippo incontrò Natanaèle e gli disse:
«Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè
nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di
Nazaret».
[46] Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può
mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose:
«Vieni e vedi».
[47] Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva
incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in
cui non c'è falsità».
[48] Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?».
Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse,
io ti ho visto quando eri sotto il fico».
[49] Gli replicò Natanaèle: «Rabbì,
tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!».
[50] Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto
che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori
di queste!».
[51] Poi gli disse: «In verità, in verità
vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire
e scendere sul Figlio dell'uomo». |
Giovanni - Capitolo 2
Le nozze di Cana
[1] Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di
Galilea e c'era la madre di Gesù.
[2] Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi
discepoli.
[3] Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre
di Gesù gli disse: «Non hanno più
vino».
[4] E Gesù rispose: «Che ho da fare con
te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».
[5] La madre dice ai servi: «Fate quello che vi
dirà».
[6] Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione
dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili.
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[7] E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua
le giare»; e le riempirono fino all'orlo.
[8] Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene
al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono.
[9] E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il
maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma
lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò
lo sposo
[10] e gli disse: «Tutti servono da principio
il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello
meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il
vino buono».
[11] Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli
in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e
i suoi discepoli credettero in lui.
[12] Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con
sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono
colà solo pochi giorni.
B. La prima pasqua
La purificazione del tempio
[13] Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù
salì a Gerusalemme.
[14] Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore
e colombe, e i cambiavalute seduti al banco.
[15] Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò
tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò
a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i
banchi,
[16] e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste
cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato».
[17] I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per
la tua casa mi divora.
[18] Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale
segno ci mostri per fare queste cose?».
[19] Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio
e in tre giorni lo farò risorgere».
[20] Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è
stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo
farai risorgere?».
[21] Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
[22] Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli
si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura
e alla parola detta da Gesù.
Soggiorno a Gerusalemme [23] Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la
festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo
nome.
[24] Gesù però non si confidava con loro, perché
conosceva tutti
[25] e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza
su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in
ogni uomo. |
Giovanni - Capitolo 3
Colloquio con Nicodemo
[1]
C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo,
un capo dei Giudei.
[2] Egli andò da Gesù, di notte, e gli
disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro
venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni
che tu fai, se Dio non è con lui».
[3] Gli rispose Gesù: «In verità,
in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto,
non può vedere il regno di Dio».
[4] Gli disse Nicodèmo: «Come può
un uomo nascere quando è vecchio? Può
forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre
e rinascere?».
[5] Gli rispose Gesù: «In verità,
in verità ti dico, se uno non nasce da acqua
e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
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[6] Quel che è nato dalla carne è carne
e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.
[7] Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere
dall'alto.
[8] Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma
non sai di dove viene e dove va: così è
di chiunque è nato dallo Spirito».
[9] Replicò Nicodèmo: «Come può
accadere questo?».
[10] Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro
in Israele e non sai queste cose?
[11] In verità, in verità ti dico, noi
parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che
abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza.
[12] Se vi ho parlato di cose della terra e non credete,
come crederete se vi parlerò di cose del cielo?
[13] Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè
il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo.
[14] E come Mosè innalzò il serpente nel
deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio
dell'uomo,
[15] perché chiunque crede in lui abbia la vita
eterna».
[16] Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il
suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in
lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
[17] Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare
il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo
di lui.
[18] Chi crede in lui non è condannato; ma chi
non crede è gia stato condannato, perché
non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
[19] E il giudizio è questo: la luce è
venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre
alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
[20] Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non
viene alla luce perché non siano svelate le sue
opere.
[21] Ma chi opera la verità viene alla luce,
perché appaia chiaramente che le sue opere sono
state fatte in Dio. |
Ultima testimonianza di Giovanni
[22] Dopo queste cose, Gesù andò con
i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là
si trattenne con loro, e battezzava.
[23] Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino
a Salìm, perché c'era là molta
acqua; e la gente andava a farsi battezzare.
[24] Giovanni, infatti, non era stato ancora imprigionato.
[25] Nacque allora una discussione tra i discepoli di
Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione.
[26] Andarono perciò da Giovanni e gli dissero:
«Rabbì, colui che era con te dall'altra
parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza,
ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui».
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[27] Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi
qualcosa se non gli è stato dato dal cielo.
[28] Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non
sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi
a lui.
[29] Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico
dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta
di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia
è compiuta.
[30] Egli deve crescere e io invece diminuire.
[31] Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti;
ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla
della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra
di tutti.
[32] Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure
nessuno accetta la sua testimonianza;
[33] chi però ne accetta la testimonianza, certifica
che Dio è veritiero.
[34] Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le
parole di Dio e dà lo Spirito senza misura.
[35] Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni
cosa.
[36] Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non
obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira
di Dio incombe su di lui».
Gesù dai Samaritani
[1] Quando il Signore venne a sapere che i farisei
avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli
e battezza più di Giovanni
[2] - sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava,
ma i suoi discepoli -,
[3] lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso
la Galilea.
[4] Doveva perciò attraversare la Samaria.
[5] Giunse pertanto ad una città della Samaria
chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe
aveva dato a Giuseppe suo figlio:
[6] qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque,
stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso
mezzogiorno. |
[7] Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere
acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere».
[8] I suoi discepoli infatti erano andati in città
a far provvista di cibi.
[9] Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu,
che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna
samaritana?». I Giudei infatti non mantengono
buone relazioni con i Samaritani.
[10] Gesù le rispose: «Se tu conoscessi
il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi
da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli
ti avrebbe dato acqua viva».
[11] Gli disse la donna: «Signore, tu non hai
un mezzo per attingere e il pozzo è profondo;
da dove hai dunque quest'acqua viva?
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[12] Sei tu forse più grande del nostro padre
Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con
i suoi figli e il suo gregge?».
[13] Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua
avrà di nuovo sete;
[14] ma chi beve dell'acqua che io gli darò,
non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che
io gli darò diventerà in lui sorgente
di acqua che zampilla per la vita eterna».
[15] «Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua,
perché non abbia più sete e non continui
a venire qui ad attingere acqua».
[16] Le disse: «Và a chiamare tuo marito
e poi ritorna qui».
[17] Rispose la donna: «Non ho marito».
Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho
marito";
[18] infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai
ora non è tuo marito; in questo hai detto il
vero».
[19] Gli replicò la donna: «Signore, vedo
che tu sei un profeta.
[20] I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte
e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui
bisogna adorare».
[21] Gesù le dice: «Credimi, donna, è
giunto il momento in cui né su questo monte,
né in Gerusalemme adorerete il Padre.
[22] Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo
quello che conosciamo, perché la salvezza viene
dai Giudei.
[23] Ma è giunto il momento, ed è questo,
in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito
e verità; perché il Padre cerca tali adoratori.
[24] Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono
adorarlo in spirito e verità».
[25] Gli rispose la donna: «So che deve venire
il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà,
ci annunzierà ogni cosa».
[26] Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo».
[27] In quel momento giunsero i suoi discepoli e si
meravigliarono che stesse a discorrere con una
donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che desideri?»,
o: «Perché parli con lei?».
[28] La donna intanto lasciò la brocca, andò
in città e disse alla gente:
[29] «Venite a vedere un uomo che mi ha detto
tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?».
[30] Uscirono allora dalla città e andavano da
lui.
[31] Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì,
mangia».
[32] Ma egli rispose: «Ho da mangiare un cibo
che voi non conoscete».
[33] E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno
forse gli ha portato da mangiare?».
[34] Gesù disse loro: «Mio cibo è
fare la volontà di colui che mi ha mandato e
compiere la sua opera.
[35] Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi
viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri
occhi e guardate i campi che gia biondeggiano per la
mietitura.
[36] E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per
la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina
e chi miete.
[37] Qui infatti si realizza il detto: uno semina e
uno miete.
[38] Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non
avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati
nel loro lavoro».
[39] Molti Samaritani di quella città credettero
in lui per le parole della donna che dichiarava: «Mi
ha detto tutto quello che ho fatto».
[40] E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono
di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni.
[41] Molti di più credettero per la sua parola
[42] e dicevano alla donna: «Non è più
per la tua parola che noi crediamo; ma perché
noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è
veramente il salvatore del mondo».
Gesù in Galilea
[43] Trascorsi due giorni, partì di là per
andare in Galilea.
[44] Ma Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta
non riceve onore nella sua patria.
[45] Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero
con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva
fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano
andati alla festa.
Secondo segno a Cana: guarigione del figlio di un funzionario
reale [46] Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove
aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del
re, che aveva un figlio malato a Cafarnao.
[47] Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea
in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere
a guarire suo figlio poiché stava per morire.
[48] Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi,
voi non credete».
[49] Ma il funzionario del re insistette: «Signore,
scendi prima che il mio bambino muoia».
[50] Gesù gli risponde: «Và, tuo figlio
vive». Quell'uomo credette alla parola che gli aveva
detto Gesù e si mise in cammino.
[51] Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi
a dirgli: «Tuo figlio vive!».
[52] S'informò poi a che ora avesse cominciato a star
meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno
la febbre lo ha lasciato».
[53] Il padre riconobbe che proprio in quell'ora Gesù
gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette
lui con tutta la sua famiglia.
[54] Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando
dalla Giudea in Galilea.
Giovanni - Capitolo 5
2. SECONDA FESTA A GERUSALEMME (PRIMO RIFIUTO DELLA
RIVELAZIONE)
Guarigione di un infermo alla piscina di Betzaetà
[1] Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì
a Gerusalemme.
[2] V'è a Gerusalemme, presso la porta delle
Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà,
con cinque portici,
[3] sotto i quali giaceva un gran numero di infermi,
ciechi, zoppi e paralitici.
[4] Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella
piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo
l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia
fosse affetto] .
[5] Si trovava là un uomo che da trentotto anni
era malato.
[6] Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da
molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi
guarire?».
[7] Gli rispose il malato: «Signore, io non ho
nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua
si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro
scende prima di me».
[8] Gesù gli disse: «Alzati, prendi il
tuo lettuccio e cammina».
[9] E sull'istante quell'uomo guarì e, preso
il suo lettuccio, cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato.
[10] Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E'
sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio».
[11] Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito
mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina».
[12] Gli chiesero allora: «Chi è stato
a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?».
[13] Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse;
Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla
in quel luogo.
[14] Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio
e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare
più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa
di peggio».
[15] Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei
che era stato Gesù a guarirlo.
[16] Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare
Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
[17] Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio
opera sempre e anch'io opero».
[18] Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più
di ucciderlo: perché non soltanto violava il
sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale
a Dio.
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Giovanni - Capitolo 6
3. LA PASQUA DEL PANE DI VITA (NUOVO RIFIUTO DELLA
RIVELAZIONE)
La moltiplicazione dei pani
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[1] Dopo questi fatti, Gesù
andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè
di Tiberìade,
[2] e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni
che faceva sugli infermi.
[3] Gesù salì sulla montagna e là
si pose a sedere con i suoi discepoli.
[4] Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
[5] Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che
una grande folla veniva da lui e disse a Filippo:
«Dove possiamo comprare il pane perché
costoro abbiano da mangiare?».
[6] Diceva così per metterlo alla prova; egli
infatti sapeva bene quello che stava per fare.
[7] Gli rispose Filippo: «Duecento denari di
pane non sono sufficienti neppure perché ognuno
possa riceverne un pezzo».
[8] Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello
di Simon Pietro:
[9] «C'è qui un ragazzo che ha cinque
pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo
per tanta gente?».
[10] Rispose Gesù: «Fateli sedere».
C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque
ed erano circa cinquemila uomini.
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[11] Allora Gesù prese i pani e, dopo aver
reso grazie, li distribuì a quelli che si erano
seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché
ne vollero.
[12] E quando furono saziati, disse ai discepoli:
«Raccogliete i pezzi avanzati, perché
nulla vada perduto».
[13] Li raccolsero e riempirono dodici canestri con
i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro
che avevano mangiato.
[14] Allora la gente, visto il segno che egli aveva
compiuto, cominciò a dire: «Questi è
davvero il profeta che deve venire nel mondo!».
[15] Ma Gesù, sapendo che stavano per venire
a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo
sulla montagna, tutto solo.
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Gesù raggiunge i discepoli camminando
sul mare
[16] Venuta intanto la sera, i suoi
discepoli scesero al mare
[17] e, saliti in una barca, si avviarono verso l'altra
riva in direzione di Cafarnao. Era ormai buio, e Gesù
non era ancora venuto da loro.
[18] Il mare era agitato, perché soffiava un
forte vento.
[19] Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro
Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla
barca, ed ebbero paura.
[20] Ma egli disse loro: «Sono io, non temete».
[21] Allora vollero prenderlo sulla barca e rapidamente
la barca toccò la riva alla quale erano diretti. |
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Discorso nella sinagoga di Cafarnao
[22] Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte
del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù
non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto
i suoi discepoli erano partiti.
[23] Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade,
presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il
Signore aveva reso grazie.
[24] Quando dunque la folla vide che Gesù non era più
là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche
e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù.
[25] Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì,
quando sei venuto qua?».
[26] Gesù rispose: «In verità, in verità
vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei
segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete
saziati.
[27] Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura
per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà.
Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
[28] Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per
compiere le opere di Dio?».
[29] Gesù rispose: «Questa è l'opera di
Dio: credere in colui che egli ha mandato».
[30] Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai
perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?
[31] I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come
sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo».
[32] Rispose loro Gesù: «In verità, in
verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane
dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo,
quello vero;
[33] il pane di Dio è colui che discende dal cielo
e dà la vita al mondo».
[34] Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo
pane».
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[35] Gesù rispose: «Io sono il pane della vita;
chi viene a me non avrà più fame e chi crede
in me non avrà più sete.
[36] Vi ho detto però che voi mi avete visto e non
credete.
[37] Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà
a me; colui che viene a me, non lo respingerò,
[38] perché sono disceso dal cielo non per fare la
mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha
mandato.
[39] E questa è la volontà di colui che mi ha
mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato,
ma lo risusciti nell'ultimo giorno.
[40] Questa infatti è la volontà del Padre mio,
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna;
io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
[41] Intanto i Giudei mormoravano di lui perché aveva
detto: «Io sono il pane disceso dal cielo».
[42] E dicevano: «Costui non è forse Gesù,
il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre.
Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».
[43] Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi.
[44] Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre
che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo
giorno.
[45] Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati
da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene
a me.
[46] Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che
viene da Dio ha visto il Padre.
[47] In verità, in verità vi dico: chi crede
ha la vita eterna.
[48] Io sono il pane della vita.
[49] I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e
sono morti;
[50] questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
[51] Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia
di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò
è la mia carne per la vita del mondo».
[52] Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come
può costui darci la sua carne da mangiare?».
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[53] Gesù disse: «In verità, in verità
vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non
bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.
[54] Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita
eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
[55] Perché la mia carne è vero cibo e il mio
sangue vera bevanda.[56]Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.
[57]Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
[58]Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
[59]Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao.
[60] Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero:
«Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?».
[61] Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi
discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo
vi scandalizza?
[62] E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era
prima?
[63] E' lo Spirito che dà la vita, la carne non giova
a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.
[64] Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù
infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano
e chi era colui che lo avrebbe tradito.
[65] E continuò: «Per questo vi ho detto che
nessuno può venire a me, se non gli è concesso
dal Padre mio».
[66] Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro
e non andavano più con lui.
La confessione di Pietro
[67] Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche
voi volete andarvene?».
[68] Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo?
Tu hai parole di vita eterna;
[69] noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo
di Dio».
[70] Rispose Gesù: «Non ho forse scelto io voi,
i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». Egli
parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti
stava per tradirlo, uno dei Dodici.
Giovanni - Capitolo 7
4. LA FESTA DELLE CAPANNE (LA GRANDE RIVELAZIONE MESSIANICA
IL GRANDE RIFIUTO)
Gesù sale a Gerusalemme per la festa e insegna
[1] Dopo questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea;
infatti non voleva più andare per la Giudea, perché
i Giudei cercavano di ucciderlo.
[2] Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle
Capanne;
[3] i suoi fratelli gli dissero: «Parti di qui e và
nella Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le
opere che tu fai.
[4] Nessuno infatti agisce di nascosto, se vuole venire riconosciuto
pubblicamente. Se fai tali cose, manifèstati al mondo!».
[5] Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui.
[6] Gesù allora disse loro: «Il mio tempo non
è ancora venuto, il vostro invece è sempre pronto.
[7] Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché
di lui io attesto che le sue opere sono cattive.
[8] Andate voi a questa festa; io non ci vado, perché
il mio tempo non è ancora compiuto».
[9] Dette loro queste cose, restò nella Galilea.
[10] Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò
anche lui; non apertamente però: di nascosto.
[11] I Giudei intanto lo cercavano durante la festa e dicevano:
«Dov'è quel tale?».
[12] E si faceva sommessamente un gran parlare di lui tra
la folla; gli uni infatti dicevano: «E' buono!».
Altri invece: «No, inganna la gente!».
[13] Nessuno però ne parlava in pubblico, per paura
dei Giudei.[14] Quando ormai si era a metà della festa,
Gesù salì al tempio e vi insegnava.
[15] I Giudei ne erano stupiti e dicevano: «Come mai
costui conosce le Scritture, senza avere studiato?».
[16] Gesù rispose: «La mia dottrina non è
mia, ma di colui che mi ha mandato.
[17] Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà
se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso.
[18] Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi
cerca la gloria di colui che l'ha mandato è veritiero,
e in lui non c'è ingiustizia. |
[19] Non è stato forse Mosè a darvi la Legge?
Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate
di uccidermi?».
[20] Rispose la folla: «Tu hai un demonio! Chi cerca
di ucciderti?».
[21] Rispose Gesù: «Un'opera sola ho compiuto,
e tutti ne siete stupiti.
[22] Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa
venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete
un uomo anche di sabato.
[23] Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché
non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi sdegnate
contro di me perché ho guarito interamente un uomo
di sabato?
[24] Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con
giusto giudizio!». |
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Discussioni popolari sull'origine del Cristo
[25] Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non
è costui quello che cercano di uccidere?
[26] Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente.
Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è
il Cristo?
[27] Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece,
quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
[28] Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò:
«Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure
io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero,
e voi non lo conoscete.
[29] Io però lo conosco, perché vengo da lui
ed egli mi ha mandato».
[30] Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì
a mettergli le mani addosso, perché non era ancora
giunta la sua ora.
Gesù annunzia la sua prossima partenza
[31] Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano:
«Il Cristo, quando verrà, potrà fare segni
più grandi di quelli che ha fatto costui?».
[32] I farisei intanto udirono che la gente sussurrava queste
cose di lui e perciò i sommi sacerdoti e i farisei
mandarono delle guardie per arrestarlo.
[33] Gesù disse: «Per poco tempo ancora rimango
con voi, poi vado da colui che mi ha mandato.
[34] Voi mi cercherete, e non mi troverete; e dove sono io,
voi non potrete venire».
[35] Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove mai sta
per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà
forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e ammaestrerà
i Greci?
[36] Che discorso è questo che ha fatto: Mi cercherete
e non mi troverete e dove sono io voi non potrete venire?».
La promessa dell'acqua viva
[37] Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù
levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi
ha sete venga a me e beva
[38] chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua
viva sgorgheranno dal suo seno».
[39] Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero
ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito,
perché Gesù non era stato ancora glorificato.
Nuove discussioni sull'origine del Cristo
[40] All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano:
«Questi è davvero il profeta!».
[41] Altri dicevano: «Questi è il Cristo!».
Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla
Galilea?
[42] Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà
dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?».
[43] E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.
[44] Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise
le mani addosso.
[45] Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai
farisei e questi dissero loro: «Perché non lo
avete condotto?».
[46] Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come
parla quest'uomo!».
[47] Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi siete
lasciati ingannare anche voi?
[48] Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei?
[49] Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
[50] Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto
precedentemente da Gesù:
[51] «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di
averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?».
[52] Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea?
Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea».
[53] E tornarono ciascuno a casa sua.
Giovanni - Capitolo 8
La donna adultera
[1] Gesù si avviò allora verso il monte degli
Ulivi.
[2] Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto
il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
[3] Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna
sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo,
[4] gli dicono: «Maestro, questa donna è stata
sorpresa in flagrante adulterio.
[5] Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare
donne come questa. Tu che ne dici?».
[6] Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di
che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere
col dito per terra.
[7] E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il
capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato,
scagli per primo la pietra contro di lei».
[8] E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
[9] Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno,
cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
[10] Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove
sono? Nessuno ti ha condannata?».
[11] Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù
le disse: «Neanch'io ti condanno; và e d'ora
in poi non peccare più».
Gesù luce del mondo
[12] Di nuovo Gesù parlò loro: «Io sono
la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle
tenebre, ma avrà la luce della vita».
Discussione della testimonianza di Gesù su se stesso
[13] Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza
di te stesso; la tua testimonianza non è vera».
[14] Gesù rispose: «Anche se io rendo testimonianza
di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché
so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove
vengo o dove vado.
[15] Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.
[16] E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché
non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato.
[17] Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di
due persone è vera:
[18] orbene, sono io che do testimonianza di me stesso, ma
anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza».
[19] Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?».
Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me
né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il
Padre mio».
[20] Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo
del tesoro mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò,
perché non era ancora giunta la sua ora.
[21] Di nuovo Gesù disse loro: «Io vado e voi
mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io,
voi non potete venire».
[22] Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà,
dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?».
[23] E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io
sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono
di questo mondo.
[24] Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti
non credete che io sono, morirete nei vostri peccati». |
[25] Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù
disse loro: «Proprio ciò che vi dico.
[26] Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto;
ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico
al mondo le cose che ho udito da lui».
[27] Non capirono che egli parlava loro del Padre.
[28] Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato
il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio
nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così
io parlo.
[29] Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato
solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono
gradite».
[30] A queste sue parole, molti credettero in lui. |
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Gesù e Abramo
[31] Gesù allora disse a quei Giudei che avevano
creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola,
sarete davvero miei discepoli;
[32] conoscerete la verità e la verità vi farà
liberi».
[33] Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo
e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire:
Diventerete liberi?».
[34] Gesù rispose: «In verità, in verità
vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del
peccato.
[35] Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il
figlio vi resta sempre;
[36] se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi
davvero.
[37] So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate
di uccidermi perché la mia parola non trova posto in
voi.
[38] Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi
dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!».
[39] Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo».
Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo, fate
le opere di Abramo!
[40] Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la
verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto.
[41] Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero:
«Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un
solo Padre, Dio!».
[42] Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre,
certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo;
non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.
[43] Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché
non potete dare ascolto alle mie parole,
[44] voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere
i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin
da principio e non ha perseverato nella verità, perché
non vi è verità in lui. Quando dice il falso,
parla del suo, perché è menzognero e padre della
menzogna.
[45] A me, invece, voi non credete, perché dico la
verità.
[46] Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico
la verità, perché non mi credete?
[47] Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo
voi non le ascoltate, perché non siete da Dio».
[48] Gli risposero i Giudei: «Non diciamo con ragione
noi che sei un Samaritano e hai un demonio?».
[49] Rispose Gesù: «Io non ho un demonio, ma
onoro il Padre mio e voi mi disonorate.
[50] Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca
e giudica.
[51] In verità, in verità vi dico: se uno osserva
la mia parola, non vedrà mai la morte».
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[52] Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un
demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu
dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai
la morte".
[53] Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che
è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di
essere?».
[54] Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso,
la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è
il Padre mio, del quale voi dite: "E' nostro Dio!",
[55] e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi
che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco
e osservo la sua parola.
[56] Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di
vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò».
[57] Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni
e hai visto Abramo?».
[58] Rispose loro Gesù: «In verità, in
verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
[59] Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui;
ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. |
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Guarigione di un cieco nato
[1] Passando vide un uomo cieco dalla nascita
[2] e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì,
chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché
egli nascesse cieco?».
[3] Rispose Gesù: «Né lui ha peccato
né i suoi genitori, ma è così
perché si manifestassero in lui le opere di
Dio.
[4] Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha
mandato finché è giorno; poi viene la
notte, quando nessuno può più operare.
[5] Finché sono nel mondo, sono la luce del
mondo».
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[6] Detto questo sputò per terra, fece del
fango con la saliva, spalmò il fango sugli
occhi del cieco
[7] e gli disse: «Và a lavarti nella
piscina di Sìloe (che significa Inviato)».
Quegli andò, si lavò e tornò
che ci vedeva.
[8] Allora i vicini e quelli che lo avevano visto
prima, poiché era un mendicante, dicevano:
«Non è egli quello che stava seduto a
chiedere l'elemosina?».
[9] Alcuni dicevano: «E' lui»; altri dicevano:
«No, ma gli assomiglia». Ed egli diceva:
«Sono io!».
[10] Allora gli chiesero: «Come dunque ti furono
aperti gli occhi?».
[11] Egli rispose: «Quell'uomo che si chiama
Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli
occhi e mi ha detto: Và a Sìloe e lavati!
Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato
la vista».
[12] Gli dissero: «Dov'è questo tale?».
Rispose: «Non lo so».
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[13] Intanto condussero dai farisei quello che era
stato cieco:
[14] era infatti sabato il giorno in cui Gesù
aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi.
[15] Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo
come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro:
«Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono
lavato e ci vedo».
[16] Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo
non viene da Dio, perché non osserva il sabato».
Altri dicevano: «Come può un peccatore
compiere tali prodigi?». E c'era dissenso tra
di loro.
[17] Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu che
dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?».
Egli rispose: «E' un profeta!».
[18] Ma i Giudei non vollero credere di lui che era
stato cieco e aveva acquistato la vista, finché
non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato
la vista.
[19] E li interrogarono: «E' questo il vostro
figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora
ci vede?».
[20] I genitori risposero: «Sappiamo che questo
è il nostro figlio e che è nato cieco;
[21] come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né
sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a
lui, ha l'età, parlerà lui di se stesso».
[22] Questo dissero i suoi genitori, perché
avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano
gia stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come
il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga.
[23] Per questo i suoi genitori dissero: «Ha
l'età, chiedetelo a lui!».
[24] Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato
cieco e gli dissero: «Dà gloria a Dio!
Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore».
[25] Quegli rispose: «Se sia un peccatore, non
lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo».
[26] Allora gli dissero di nuovo: «Che cosa
ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?».
[27] Rispose loro: «Ve l'ho gia detto e non
mi avete ascoltato; perché volete udirlo di
nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?».
[28] Allora lo insultarono e gli dissero: «Tu
sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè!
[29] Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato
Dio; ma costui non sappiamo di dove sia».
[30] Rispose loro quell'uomo: «Proprio questo
è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure
mi ha aperto gli occhi.
[31] Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori,
ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà,
egli lo ascolta.
[32] Da che mondo è mondo, non s'è mai
sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco
nato.
[33] Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto
far nulla».
[34] Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati
e vuoi insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori.
[35] Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori,
e incontratolo gli disse: «Tu credi nel Figlio
dell'uomo?».
[36] Egli rispose: «E chi è, Signore,
perché io creda in lui?».
[37] Gli disse Gesù: «Tu l'hai visto:
colui che parla con te è proprio lui».
[38] Ed egli disse: «Io credo, Signore!».
E gli si prostrò innanzi.
[39] Gesù allora disse: «Io sono venuto
in questo mondo per giudicare, perché coloro
che non vedono vedano e quelli che vedono diventino
ciechi».
[40] Alcuni dei farisei che erano con lui udirono
queste parole e gli dissero: «Siamo forse ciechi
anche noi?».
[41] Gesù rispose loro: «Se foste ciechi,
non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo,
il vostro peccato rimane».
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Giovanni - Capitolo 10
Il buon pastore
[1] «In verità, in verità vi
dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la
porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro
e un brigante.
[2] Chi invece entra per la porta, è il pastore
delle pecore.
[3] Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua
voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce
fuori.
[4] E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore,
cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché
conoscono la sua voce.
[5] Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno
via da lui, perché non conoscono la voce degli
estranei».
[6] Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi
non capirono che cosa significava ciò che diceva
loro.
[7] Allora Gesù disse loro di nuovo: «In
verità, in verità vi dico: io sono la
porta delle pecore.
[8] Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri
e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
[9] Io sono la porta: se uno entra attraverso di me,
sarà salvo; entrerà e uscirà e
troverà pascolo.
[10] Il ladro non viene se non per rubare, uccidere
e distruggere; io sono venuto perché abbiano
la vita e l'abbiano in abbondanza.
[11] Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre
la vita per le pecore.
[12] Il mercenario invece, che non è pastore
e al quale le pecore non appartengono, vede venire il
lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce
e le disperde;
[13] egli è un mercenario e non gli importa delle
pecore.
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[14] Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore
e le mie pecore conoscono me,
[15] come il Padre conosce me e io conosco il Padre;
e offro la vita per le pecore.
[16] E ho altre pecore che non sono di quest'ovile;
anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce
e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.
[17] Per questo il Padre mi ama: perché io offro
la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.
[18] Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso,
poiché ho il potere di offrirla e il potere di
riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal
Padre mio».
[19] Sorse di nuovo dissenso tra i Giudei per queste
parole.
[20] Molti di essi dicevano: «Ha un demonio ed
è fuori di sé; perché lo state
ad ascoltare?».
[21] Altri invece dicevano: «Queste parole non
sono di un indemoniato; può forse un demonio
aprire gli occhi dei ciechi?». |
5. LA FESTA DELLA DEDICAZIONE (LA DECISIONE DI UCCIDERE
GESU')
Gesù si dichiara Figlio di Dio
[22] Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della
Dedicazione. Era d'inverno.
[23] Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico
di Salomone.
[24] Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano:
«Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu
sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
[25] Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto e non
credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste
mi danno testimonianza;
[26] ma voi non credete, perché non siete mie pecore.
[27] Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed
esse mi seguono.
[28] Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute
e nessuno le rapirà dalla mia mano.
[29] Il Padre mio che me le ha date è più grande
di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre
mio.
[30] Io e il Padre siamo una cosa sola».
[31] I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo.
[32] Gesù rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte
opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete
lapidare?».
[33] Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera
buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo,
ti fai Dio».
[34] Rispose loro Gesù: «Non è forse scritto
nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei?
[35] Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta
la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata),
[36] a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo,
voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio
di Dio?
[37] Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi;
[38] ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete
almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che
il Padre è in me e io nel Padre».
[39] Cercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì
dalle loro mani.
Gesù si ritira oltre il Giordano
[40] Ritornò quindi al di là del Giordano,
nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò.
[41] Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non
ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto
di costui era vero».
[42] E in quel luogo molti credettero in lui.
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